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Nuovo Cratere di Sud-Est

Il secondo vulcano più attivo del mondo ci mostra la sua veemenza: a partire dal 2004, si crea un nuovo cratere sommitale, che è già storia del 2021.

Potremmo dire che così come nel 1971 l’inizio dell’attività era stata caratterizzata da uno sprofondamento sul fianco est del Cratere Centrale, così questo del 2004 sul fianco est del Cratere di Sud-Est segue la stessa linea di frattura e si potrebbe già considerare come il preludio delle attività che diedero poi origine al Nuovo Cratere di Sud-Est.

Da dopo le grandi eruzioni del 2001 e del 2002 sul cratere di Sud-Est non si registrano più attività degne di nota, solo una frequente formazione di fumarole denota la precarietà del suolo che porta lentamente ad un susseguirsi di crolli dell’orlo craterico e ad un notevole incremento del diametro della bocca, soprattutto durante l’eruzione del 2004 – 2005.

L’eruzione del 2004 e del 2005

Attività che inizia il 7 settembre del 2004 e che però trova sfogo sul fianco est del Cratere di Sud-Est. Si formano varie fratture tra i 2850 e i 2350 metri, le colate si originano prevalentemente a quota 2650 ma le colate vengono alimentate blandamente e si sovrappongo pigramente nella Valle del Bove, il punto più basso raggiunto è quota 1450 metri s.l.m. ancora ben distante dai centri abitati non rappresenta alcun pericolo.

Il 31 ottobre e il 16 febbraio avvengono dei crolli che formano una depressione, che poi riprenderà a sprofondare nuovamente nel 2006 e 2007, formando un pit crater (cratere a pozzo), l’8 marzo 2005 termina l’attività eruttiva.

Le eruzioni dal 2006

Il 13 luglio del 2006 sul fianco sud si apre una frattura e si originano un cono e colate laviche nuovamente caratterizzate da un’emissione piuttosto lenta e rimane attiva per una decina di giorni.
A settembre e ottobre ha luogo un’altra attività piuttosto simile a quella degli anni precedenti, con formazione di bocche effusive prevalentemente prive di attività esplosiva.

Solo il 20 ottobre del 2006 riprendere l’attività stromboliana dal Cratere di Sud-Est, con veemenza stravolge nuovamente il campo lavico spaccando il cono che si era da poco formato e fratturando le colate che avevano appena ricoperto il fianco del Cratere.

Dopo circa un mese le attività sono ancora poderose ma si alternano sia dalla sommità, sia dalle fratture alla base del Cratere di Sud-Est mostrando attività stromboliana e alte colonne di cenere, fino a terminare il 14 dicembre.
Nel 2007 si verificano alcune attività stromboliane dalla durata piuttosto breve, da 1 a 10 ore, ma sono le ultime attività di questa bocca.

Da allora l’epicentro delle attività si spostò nuovamente sul fianco. Proprio dove erano già avvenuti i primi crolli già a partire dal 2004, a maggio 2007 si forma per l’ennesima volta un pit crater. Il 4 settembre da origine ad un’enorme fontana di lava che rimane alimentata per 12 ore e che riesce a creare addirittura una colata reomorfica, evento che si ripeté il 23 novembre e il 10 maggio 2008, sono questi 3 eventi che hanno iniziato a delineare la forma del cono che poi sarebbe diventato il Nuovo Cratere di Sud-Est.

Subito dopo, il 13 maggio 2008 inizia l’eruzione laterale che ha origine da una frattura nella Valle del Leone e si riversa nella Valle del Bove per 419 giorni, e così nel frattempo sulla nostra cara linea di frattura ad est tutto tace.

Nel 2009, a testimonianza che la struttura del cono in quell’area è tutt’altro che solida e che è diventato un punto di considerevole deformazione, riprendono i crolli, che ne modificano notevolmente la forma.

La nascita del Nuovo Cratere di Sud-Est

Nell’autunno del 2010 inizia la serie prolifica di attività stromboliane che poi a partire dal capodanno del 2011 fa registrare diciotto parossismi, sette nel 2012 e tredici nella prima metà del 2013, conquistando il nome di Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) il 30 luglio 2011 durante una spettacolare fontana di lava.

In realtà questo cono o nuova gobba del Cratere di Sud-Est non è altro che una bocca formatasi leggermente più ad est rispetto alla precedente, ma il condotto è il medesimo, per qui è doveroso sottolineare che è un unico grande cratere. A riprova di ciò si nota che le attività sono molto simili e le fontane di lava egualmente spettacolari. Durante questi 3 anni, con ben 56 eventi parossistici che hanno portato l’altezza della nuova bocca a raggiungere e superare il Cratere di Sud – Est, e se vogliamo considerare la reale durata delle attività che l’hanno formata è veramente molto breve, tutto sommato soltanto qualche giorno.

Il 2013 è nel complesso un anno caratterizzato da attività di straordinaria violenza, con fontane di lava che spesso superano il chilometro di altezza. Gli eventi di febbraio, marzo, aprile e novembre, hanno avuto grosse ripercussioni anche sulla popolazione etnea, a causa delle enormi quantità di materiale di ricaduta e addirittura del lancio di blocchi di 40 cm a 5 km di distanza e frammenti di 25 cm a oltre 6 km dal cratere. Ciò ha avuto come conseguenza qualche ferito lieve, auto danneggiate, decine di centimetri di sabbia sulle strade e quindi disagi per la viabilità.

Dopo oltre una decina d’anni di inattività si risvegliarono anche il Cratere di Nord-Est e la Bocca Nuova. Le colate che dal 26 ottobre 2013 in poi si diressero a sud, hanno stravolto la forma del cono e di tutta l’area circostante, distruggendo anche lo storico rifugio Torre del Filosofo.

Dopo 5 mesi di quiete, alla fine di ottobre fino agli inizi di dicembre 2013 un’altra serie di fontane di lava continua l’opera di costruzione del nuovo cratere, fece innalzare di altri 40 metri il Nuovo Cratere di Sud-Est, colmando completamente il divario tra le due bocche, riempì la sella e riunificò esteticamente quello che strutturalmente è il Cratere di Sud-Est in un unico grande cono.

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